(Cri8iversary) Webinar - Errori comuni e falsi miti sul Web
Webinar: Errori comuni e falsi miti sul Web
Cosa non fare e quali sono gli errori più comuni di chi si affaccia sul Web
Gli errori da non commettere sul Web; da fake news a titoli clickbait, passando per i contenuti generati dall'IA e perché non dovresti usarli
In questo Webinar (disponibile anche in formato video qui sotto) affronteremo gli errori più comuni che si commettono quando si creano contenuti per il Web. Infatti è importantissimo sapere cosa fare - come veicolare un messaggio, su che piattaforme promuoversi, che programmi e linguaggi utilizzare - ma è ancora più importante sapere... cosa non fare! Solo capendo dove sbagli, e perché, potrai rendere i vostri contenuti più efficaci. Cri8ive è qui per aiutarti!
N. 1 - "Non mi serve un sito, bastano i Social"
"Ah no, il sito non mi serve, bastano i Social."
"Perché dovrei aprire un sito mio, se ho già Facebook e Instagram?"
"I siti sono roba vecchia, non li guarda più nessuno, non servono."
Forse ti è già capitato di sentire qualcuna di queste affermazioni. O magari queste cose le hai dette (o pensate) anche tu. In tal caso, sappi che uno degli errori più gravi che potresti commettere è proprio credere che basti affidare la tua comunicazione ai soli Social Network.
I Social sono senz'altro uno strumento molto potente. Spesso rappresentano il primo aggancio con quelli che potrebbero diventare i tuoi clienti o il tuo target. Inoltre consentono di comunicare in tempi brevissimi, se non addirittura in tempo reale. Tutto questo può rappresentare un buon punto di partenza, ma non basta.
Con un sito puoi presentare in maniera professionale la tua attività e i tuoi progetti
La cifra caratteristica dei Social Network è la brevità. Spesso l'utente cerca contenuti da scorrere velocemente; foto, brevissimi videoclip, a cui dedica al massimo un paio di secondi. Può essere la "scintilla" che fa scoccare l'interesse per il tuo progetto o la tua attività. Ma per coinvolgerlo ci vuole di più; deve imparare a conoscere il tuo lavoro, ad apprezzarne le sfumature e ciò che ti rende unico. Ecco perché servono contenuti più articolati, che richiedano più tempo trascorso a conoscere chi sei e quello che fai.
Pensa ai Social come il "colpo di fulmine" fra te e il tuo pubblico. Avete stabilito un primo contatto e fra voi c'è chimica. Ora, con un sito professionale ed efficace, potrai farlo innamorare del tuo progetto.
N. 2 - "E allora mi faccio il sito gratis!"
A questo punto potresti chiederti perché rivolgerti a un Web Designer o a un Web Developer quando, su Internet, esistono tantissime piattaforme che ti permettono di creare in pochi clic il tuo sito gratis. Servizi come Wix, Jimdo o affini ti danno già tutti gli strumenti per raggiungere un pubblico più vasto senza pagare nulla. Giusto?
No, sbagliato. In realtà queste piattaforme possono essere un aiuto valido se stai muovendo i primi passi come content creator o sei alle prese con un progetto amatoriale. I servizi per creare siti web gratuiti funzionano come i programmi e CMR WYSIWIG, un acronimo inglese che significa "What You See Is What You Get" ("Quello che vedi è quello che ottieni"). In pochi minuti, puoi creare le tue pagine semplicemente spostando blocchi di testo e inserendo immagini, come faresti con Word.
L'errore comune dei siti preconfezionati
D'altra parte questi strumenti non sono nemmeno lontanamente sufficienti per chi ha bisogno di un'immagine professionale di sé, del proprio progetto o della propria attività commerciale. Un sito amatoriale darà l'impressione che tu sia un principiante, o, peggio ancora, che il tuo lavoro non meriti attenzione, se tu per primo lo presenti in modo sciatto e poco efficiente.
Pensa al tuo sito Web come a un biglietto da visita. Ti accontenteresti di un generico, anonimo timbro o peggio ancora di un biglietto da visita scritto a mano? Se la risposta è no, hai appena capito perché è importante affidare il tuo sito a professionisti come Cri8ive.
N. 3 - "Il Social è mio e me lo gestisco io!"
Lo slogan può far sorridere, ma in realtà questo è uno degli errori più comuni di chi si affaccia al mondo di Internet. I Social Media li usiamo quotidianamente, e fanno parte della nostra vita. Perché non dovremmo usarli anche per promuovere i nostri servizi, o la nostra attività, o il nostro progetto? A cosa serve che qualcuno lo faccia per noi?
Al giorno d'oggi, hai davvero bisogno di un Social Media Manager?
Anche in questo caso vale quanto già detto per il sito Web. Certo, puoi fare a meno di una figura che gestisca per te i Social, ma il risultato non sarà lo stesso. Un Social Media Manager studia il migliore linguaggio per coinvolgere la tua audience, conosce tecniche e strategie di marketing avanzato, sa come gestire campagne promozionali, con quale frequenza e in quali momenti della giornata pubblicare i contenuti. L'obiettivo è quello di dare più visibilità ai tuoi progetti, presentandoli al pubblico in modo impeccabile.
Non commettere l'errore di credere che il modo in cui interagisci con i Social per parlare con i tuoi amici vada bene, automaticamente, anche quando dovrai interfacciarti con il pubblico. Chi investe tempo, denaro e risorse nei tuoi progetti si aspetta un approccio professionale, altrimenti passerà oltre.
N. 4 - "Faccio fare tutto all'IA" (e non mi costa niente)
Questo è decisamente l'errore più grande che tu possa commettere. Purtroppo, al giorno d'oggi è anche il più diffuso. Non c'è mansione che gli "smanettoni" non ti consiglieranno di affidare all'Intelligenza Artificiale; immagini, copertine di libri, testi promozionali, video, web design e programmazione, correzione di bozze, ricerca delle fonti. Addirittura, gli autori di un famoso podcast di grande successo hanno ammesso che i loro post sui Social sono scritti interamente dall'Intelligenza Artificiale.
E allora perché non dovresti utilizzarla anche tu, tanto più considerato che è gratis?
In primo luogo perché l'Intelligenza Artificiale sbaglia spesso in maniera clamorosa. Anche quando il suo output ti sembra perfetto, non fidarti; al 99,9% conterrà una quantità di errori. Possono essere frasi stereotipate e piatte che rivelano subito che a scriverle è stato un computer, danneggiando l'efficacia dei tuoi post e dei tuoi copy. Ma anche le informazioni fornite potrebbero non essere del tutto affidabili; per esempio cifre, statistiche, date e fatti riportati potrebbero essere esagerati per difetto, o completamente inventati.
L'Intelligenza Artificiale è imprecisa, inaffidabile e non è etica.
Si sente parlare sempre più spesso dell'inaffidabilità delle Intelligenze Artificiali. Se non ci credi, sappi che perfino i loro developer hanno dovuto riconoscere il problema. Infatti oggi le AI riportano un piccolo disclaimer in calce alle risposte; quello di ChatGPT, ad esempio, recita così:
"ChatGPT può commettere errori. Assicurati di verificare le informazioni importanti."
Che è un altro modo per dire; sì, i contenuti te li fornisce, ma poi sta a te verificare se sono corretti o meno. Quindi devi fare due volte il lavoro che avresti potuto concludere più velocemente e in modo più efficace da solo. Perché sprecare tempo a "correggere i compiti" di un robot quando puoi affidarti a un professionista che segua tutto il procedimento dall'inizio alla fine?
Inoltre, la IA non è etica. Per "allenare" il suo database vengono utilizzati contenuti protetti da copyright, i cui diritti non sono riconosciuti, e i cui autori non ricevono alcun contributo per il proprio lavoro. In altre parole, la IA sfrutta il lavoro dei creativi. Ne abbiamo parlato più nel dettaglio su questa pagina. E se fai parte degli irriducibili per cui i diritti dei creativi "non hanno importanza", sappi che la IA danneggia anche il pianeta e tutti i suoi abitanti, dal momento che per farla funzionare occorrono ingenti quantità di energia, con tutte le conseguenze in termini di inquinamento e rischio ambientale.
N. 5 - Il clickbait è il Male
Un altro errore molto diffuso su Internet è quello del clickbait. Titoloni a effetto, articoli che promettono un certo contenuto e poi parlano di tutt'altro; quante volte ti sarà capitato di imbatterti in queste realtà? In realtà le origini del clickbait sono molto più "antiche" di quanto non si pensi.
Già nei primi anni 2000 i webmaster meno scrupolosi ricorrevano a "trucchetti" di questo genere per attirare più persone sui propri siti. Uno dei trucchi più frequenti era proprio l'utilizzo di parole-chiave fasulle che promettevano contenuti molto ricercati; la keyword più popolare era, ovviamente, "sesso", seguita subito da "calcio". Queste keywords erano nascoste nel codice sorgente di pagine che magari parlavano di tutt'altro, per "ingannare" i motori di ricerca e attirare più visitatori. Google e i suoi epigoni, però, non ci misero molto a scoprire l'inganno, e nell'ultimo ventennio hanno sviluppato degli strumenti più sofisticati per l'analisi dei contenuti; è la nascita della SEO che conosciamo oggi.
Un errore comune è quello di usare keywords molto ricercate, come calcio e sesso, solo per avere più views (ovviamente se il tuo sito NON parla di calcio o di sesso)
Eppure il clickbaiting continua a essere una tentazione irresistibile per chi è alla ricerca disperata di più "views". Se anche tu hai preso considerazione l'ipotesi di utilizzare questo tipo di titoli e post, è bene che sappia che il clickbait spesso le views te le porta, ma solo una tantum. Dopodiché, l'utente si rende conto che il tuo contenuto è "fuffa"... e la prossima volta ti eviterà a priori. Hai perso un potenziale cliente. I contenuti clickbait inoltre si possono segnalare alle piattaforme e ai motori di ricerca; per "cinque minuti" di popolarità, correrai poi il rischio di trovarti con l'utenza dimezzata, se non addirittura inesistente, perché sei stato inserito in black list e l'algoritmo non ti propone più a nessuno. Ne vale davvero la pena?
N. 6 - Un errore comune; condividere le fake news
Le fake news sono una "croce" di Internet che sta acquistando sempre più visibilità. Ormai anche i grandi mass media si sono accorti della portata del problema e lo hanno segnalato più volte. Infatti su Internet si può condividere qualsiasi contenuto praticamente senza filtri (o quasi). E quindi è facilissimo "spacciare" per genuine, magari anche in buona fede, notizie e contenuti che invece sono al 100% fuffa.
Le fake news sono un errore molto comune sul Web
Quando scegli di pubblicare o condividere un contenuto (o chiedi a un professionista di pubblicarlo per te), assicurati di verificare sempre le fonti. E no, non basta che un contenuto sia riportato più volte sui Social per renderlo affidabile. A questo proposito ti consiglio il sito BUTAC - Bufale Un Tanto Al Chilo; ma basta una ricerca su Google o su Wikipedia per trovare tutte le informazioni che ti servono.
Soprattutto, NON fidarti dell'Intelligenza Artificiale per ricercare le fonti! Come abbiamo scritto sopra, le IA sono inaffidabili e a volte inventano letteralmente contenuti fasulli pensando, così, di "accontentare" l'utente. Le fonti dovrebbero venire da siti certificati, meglio se istituzionali o ufficiali.
N. 7 - Un'immagine (non sempre) vale mille parole
Internet e in generale il Web sono un mezzo di comunicazione visivo. Quindi è normale che si pensi che il miglior modo per attirare clienti e pubblico sia di utilizzare tantissime immagini. In realtà però anche questo è un errore, per quanto... "a metà"!
Sui Social, infatti, le immagini sono assolutamente consigliate. Un post corredato da una o più immagini sarà sicuramente più efficace di un semplice contenuto testuale. Esistono addirittura piattaforme dedicate, come Instagram o gli slideshow su TikTok. In tutti questi casi, le immagini rappresentano sicuramente il metodo di comunicazione più efficace; attirano l'attenzione e non richiedono tempo o interazione da parte dell'utente, a meno che non voglia mettere like o aggiungere reazioni con le emoji.
Le belle immagini sono importanti, ma occhio a non esagerare.
Ma non commettere l'errore di affidare la tua comunicazione interamente alle immagini. I contenuti andrebbero sempre proposti in entrambe le versioni, scritta e visuale. Infatti molte persone non vedenti o ipovedenti usufruiscono di browser particolari che leggono il testo, ma non sanno interpretare le immagini. Per questo la SEO prevede anche l'utilizzo di testi alternativi; se ti sei mai chiesto a cosa servissero le descrizioni che le piattaforme ti chiedono di fornire, ora conosci la risposta.
Nei siti Internet, poi, le immagini sono da considerare solamente un decoro. I motori di ricerca non sanno leggere il testo contenuto in un'immagine, quindi tutti i messaggi che vuoi veicolare ai tuoi visitatori dovranno essere forniti in forma scritta. Inoltre, i testi devono essere comprensibili anche senza le immagini di corredo. Per sapere se un testo o un contenuto è scritto correttamente, un modo c'è; scrivilo su Word o su Notepad, senza alcuna immagine, e poi rileggilo. Si capisce ugualmente di cosa parla, senza nessun elemento grafico? Se la risposta è no, allora quel testo va revisionato da professionisti come Cri8ive.
N. 8 - "Perché dovrei pagare qualcuno per lavorare sul Web?"
E' la domanda alla base di molti degli errori più comuni che abbiamo affrontato finora. E, a sua volta, scaturisce da un pregiudizio molto diffuso; quello secondo cui il lavoro online "non è un lavoro vero".
Questa accusa infondata l'abbiamo sentita rivolgere dapprima agli Influencer, poi agli Youtubere ultimamente alle star di OnlyFans. Spesso c'è chi pensa che i creatori di contenuti non paghino le tasse, e che il loro lavoro consista solo nell'abbindolare persone per impossessarsi dei loro soldi.
Ovviamente, come in tutti gli ambiti lavorativi, esistono tanto le brave persone quanto i delinquenti. Tuttavia è sbagliato generalizzare sputando veleno su un'intera categoria; anche perché il lavoro online non è la "cuccagna" che molti pensano. Per produrre contenuti occorre avere competenze di comunicazione e di marketing, studiare il mercato e la concorrenza, essere sempre aggiornati sui trend del momento. Servono attrezzatture, skills e spesso tutto ciò comporta anche notevoli costi per lo stesso creator. Per partecipare agli eventi di persona occorre spostarsi fisicamente, e non è raro che dietro a un singolo creator ci sia comunque il lavoro di un team di professionisti.
La creazione di contenuti è un lavoro a tutti gli effetti e merita di essere rispettato come tale.
Il lavoro digitale è valido quanto lo sono mansioni più tradizionali, ha una sua dignità e, come tutti i lavori, richiede impegno, costanza e sacrifici. I creatori di contenuti non sono degli scansafatiche, ma dei professionisti con le loro competenze e la loro dignità. L'errore in assoluto più comune è quello di sminuire il loro lavoro, a prescindere che si tratti di intrattenimento, cultura, spettacolo o di materiale per adulti; ancora più grave è pensare che queste categorie "non abbiano il diritto" di lavorare o, peggio ancora, sostituirli con i contenuti di scarso valore dell'Intelligenza Artificiale.
Domande & Risposte
Hai commesso anche tu qualcuno degli errori elencati qui sopra? Oppure ne hai sentito parlare e, grazie a questo articolo, hai capito che è meglio soprassedere? C'è qualche altro falso mito ed errore che avresti voluto vedere trattato?
Ti aspetto nella sezione commenti per le Q&A per rispondere a tutti i tuoi interrogativi sugli errori del Web!
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